Per aumentare la conformità e le riscossioni, il Consiglio centrale delle imposte indirette e delle dogane (CBIC) ha proposto un controllo obbligatorio delle dichiarazioni dell’imposta sui beni e servizi (GST) su base trimestrale.
Secondo un rapporto di CNBC-TV18, la proposta del consiglio è arrivata dopo che un’evasione fiscale pari a Rs 52.000 crore è stata rilevata tra luglio 2017 e il 1 aprile 2021. E le fatture false sono state la più grande tassa di evasione utilizzata dai contribuenti. Il consiglio, l’agenzia nodale nazionale per le questioni relative alla GST, utilizzerà la business intelligence e altri dati aziendali disponibili per eseguire il controllo trimestrale.
Con questa mossa il consiglio intende tappare le falle e dare più trasparenza al sistema. Il CBIC ha già avviato l’analisi dei registri di 50.000 contribuenti per presunti ritardi nel pagamento delle dichiarazioni nell’anno fiscale 2018, quando è stato lanciato l’ICMS.
Successivamente, il consiglio prevede di rivedere i registri dei contribuenti negli esercizi successivi. Il rapporto CNBC-TV18 afferma che il controllo si baserà sugli input dell’IA e sui parametri di valutazione del rischio finalizzati dal dipartimento.
Il 23 marzo, il CBIC ha emesso la procedura operativa standard per il controllo dei record GST per i primi due anni del regime GST (FY 2017-18 e 2018-19). Durante questo processo, la direzione generale dell’analisi e della gestione dei rischi selezionerà i numeri di identificazione GST (GSTIN) per il controllo.
Il rapporto, citando fonti, ha anche affermato che i 50.000 GSTIN selezionati per il controllo sono stati selezionati in base a una serie di parametri che includevano:
1. Contribuenti con entrate significative non scelti per la verifica
2. Consegne non corrispondenti da parte dei contribuenti, il loro debito d’imposta e il loro credito d’imposta sostenuto.
Mentre l’industria ritiene che l’uso di tecnologie come l’IA si stia muovendo nella giusta direzione, è preoccupata per i dipendenti che oltrepassano le loro istruzioni. Alcuni commercianti hanno chiesto che, invece di penalizzarli per ogni possibile discrepanza nelle dichiarazioni presentate, il governo dovrebbe fare uno sforzo per educarli a comprendere meglio il sistema.