Prima di affrontare un lungo viaggio a bordo di un’auto elettrica, risulta essere assolutamente fondamentale pianificare le soste, per capire e tenere bene a mente dove si trovano le colonnine di ricarica. La differenza tra l’affrontare un lungo viaggio con un’auto dotata di motore termico e tra l’affrontare un lungo viaggio con un’auto a batteria è enorme, perché con la prima, appunto, non è necessario programmare le soste. Negli ultimi anni sono state emesse delle normative piuttosto severe e stringenti per quanto concerne le emissioni, questo ha spinto moltissime persone a ricorrere alla mobilità elettrica. Su quest’ultima ci sono ancora diversi ostacoli da superare, che riguardano in particolar modo l’autonomia della batteria e la velocità di ricarica della stessa. Questo potrebbe risultare strano nel momento in cui si viene a sapere che in realtà il motore elettrico per auto è stato sperimentato per la prima volta addirittura nella prima metà dell’Ottocento, quando Robert Anderson realizzò la carrozza elettrica.
La storia del motore elettrico
Il primo vero e proprio prototipo di auto elettrica, invece, fu creato da Thomas Parker poco più tardi, più precisamente nel 1884. In quel caso vennero adottate delle batterie speciali ad alta capacità progettate direttamente da lui. Per completare questa breve premessa storica, aggiungiamo il fatto che il motore elettrico tra la fine del 19esimo e l’inizio del 20esimo secolo era considerato uno dei metodi di trasporto migliori, tuttavia le poche conoscenze dell’epoca ne limitarono lo sviluppo, che aveva visto andare in scena solo ed esclusivamente mezzi di trasporto in grado di raggiungere una velocità massima pari a 32 Km/h.
Come funziona un’auto elettrica
L’energia elettrica accumulata dalla batteria viene trasformata dal motore elettrico in energia meccanica in grado di far muovere la vettura. Qui subentra la funzionalità dell’inverter, ossia uno strumento in grado di trasferire l’energia elettrica accumulata dalla batteria al motore elettrico. La corrente continua dell’accumulatore viene trasformata in corrente alternata ed inviata al motore, successivamente durante la fase di rilascio dell’acceleratore, il motore elettrico auto svolge la funzione di generatore e si preoccupa di ricaricare la batteria. Quest’ultimo contiene in sé l’elemento penalizzante sul quale i produttori stanno cercando di lavorare da anni: l’autonomia. Per viaggi lunghi, infatti, il problema legato alle auto elettriche può essere proprio questo, ovvero il fatto che le batterie non godono di una grande autonomia e vanno ricaricate spesso tramite le colonnine di ricarica.
Come organizzare al meglio un lungo viaggio con un’auto elettrica
Per organizzare al meglio un lungo viaggio con un’auto elettrica, occorre prima di tutto calcolare il percorso che si deve effettuare. In questo senso esistono diverse app molto utili, tra le quali spicca Charge Map, in grado di tenere conto dell’autonomia del veicolo e delle ricariche da effettuare. A tal proposito, bisogna sapere dove e come trovare le colonnine di ricarica, inoltre è assolutamente necessario portarsi dietro i connettori giusti in modo tale da poter ricaricare la vettura presso le colonnine di ricarica delle auto elettriche che si trovano lungo il percorso. In questo senso, il connettore più diffuso in Europa è senza ombra di dubbio quello di Tipo 1, il quale è dotato di un supporto per la ricarica monofase e trifase fino a 22 kW.