Passiamo gran parte della giornata su device come smartphone e computer, con le dita che si muovono su tastiere e mouse, e spesso non ci rendiamo conto di quanto questi movimenti continui possano sollecitare le nostre articolazioni. A ciò si aggiunge il fatto che spesso teniamo posture scorrette senza fare pause, con il risultato che spesso si generano fastidi che con il tempo possono trasformarsi in dolori persistenti o in vere e proprie patologie.
Non si tratta soltanto di disagio momentaneo: anche i gesti più semplici, per esempio afferrare una penna o muovere il polso, rischiano di diventare difficoltosi.
Perché il computer mette a dura prova le mani
Il lavoro al computer richiede movimenti piccoli e ripetuti che, se sommati per ore, generano un sovraccarico per articolazioni e tendini. Le continue contrazioni, anche se leggere, nel tempo affaticano i muscoli della mano e dell’avambraccio: l’uso del mouse, tanto più che spesso non viene posizionato correttamente, accentua questo stress perché costringe il polso a restare inclinato e i tendini a scorrere in maniera non naturale.
A peggiorare la situazione vi sono le posture scorrette: spalle troppo sollevate, polsi piegati in posizioni innaturali, sedie troppo basse o scrivanie troppo alte. La mancanza di pause contribuisce ulteriormente, impedendo ai tessuti di recuperare e favorendo la comparsa di rigidità.
È così che da un affaticamento si può passare a un dolore vero e proprio, legato spesso a vere e proprie patologie che, con il tempo, possono limitare la capacità di compiere determinati movimenti e, di conseguenze, la qualità della vita.
I disturbi più frequenti
I problemi alla mano legati al lavoro al computer non si manifestano tutti allo stesso modo: a seconda delle strutture coinvolte – tendini, nervi o articolazioni – i sintomi possono essere diversi, passando da un semplice fastidio a un dolore che limita i movimenti quotidiani.
Uno dei disturbi più diffusi è la sindrome del tunnel carpale, che si verifica in seguito alla compressione del nervo mediano che attraversa il polso. Chi ne soffre avverte spesso formicolii e intorpidimento, in particolare durante la notte o appena sveglio, e può avere difficoltà ad afferrare oggetti con decisione. Se trascurata, questa sindrome porta anche a una progressiva perdita di forza.
Un’altra patologia piuttosto comune è la sindrome di De Quervain, che interessa i tendini del pollice. L’infiammazione della guaina che li riveste provoca fitte dolorose che si irradiano verso il dorso della mano, peggiorando con i movimenti di presa o rotazione. È frequente in chi utilizza il mouse per molte ore, ma anche in sportivi o in chi svolge lavori manuali ripetitivi.
Inoltre, si possono verificare tendiniti generiche che colpiscono altri tendini estensori, generando dolore diffuso che aumenta con l’uso prolungato della tastiera. Anche le articolazioni non sono immuni: l’uso continuativo del computer può infatti favorire la comparsa di infiammazioni che portano a rigidità e gonfiore.
Infine, ci sono i casi in cui il disturbo si concentra in una zona precisa. Non è raro che il fastidio si trasformi in un vero e proprio dolore al dorso della mano, legato a infiammazioni tendinee, compressioni nervose o patologie articolari croniche. In queste situazioni diventa fondamentale distinguere tra un affaticamento passeggero e un disturbo che richiede un’indagine medica più approfondita.
Strategie di prevenzione e buone abitudini
Ridurre il rischio di dolori alla mano durante il lavoro al computer è possibile adottando alcune accortezze semplici ma efficaci. Prima di tutto è bene inserire delle pause regolari: interrompere l’attività ogni ora con pochi minuti di distacco dalla tastiera permette ai tendini di recuperare e ai muscoli di rilassarsi. Anche piccoli movimenti, come aprire e chiudere le mani o ruotare delicatamente i polsi, aiutano a mantenere una buona mobilità.
Ma ancora più importante è la postazione di lavoro, che deve essere ergonomica. La tastiera dovrebbe essere posizionata a un’altezza che consenta di mantenere gli avambracci paralleli al pavimento e i polsi in posizione neutra, in modo da evitare piegamenti prolungati. Anche il mouse va scelto con cura: modelli troppo piccoli o troppo piatti costringono a posizioni innaturali che aumentano lo stress sulle articolazioni.
In più è utile integrare esercizi di stretching e rinforzo. Piegare delicatamente le dita all’indietro, estendere il polso o allungare l’avambraccio sono gesti semplici che, se ripetuti con costanza, aiutano a mantenere tendini e muscoli elastici. Anche il rinforzo del core e della postura generale contribuisce indirettamente, perché una postura corretta distribuisce meglio i carichi su tutta la colonna e riduce la tensione sugli arti superiori.
Se si riesce a inserire questi esercizi nella routine quotidiana, facendoli diventare una buona abitudine, si possono prevenire il dolore cronico e l’insorgenza di disturbi patologici, preservando così il benessere delle mani nel lungo periodo, pur continuando con le proprie attività lavorative.








