Le auto elettriche piacciono, ma sono ancora solo l’1.5% del parco auto europeo. Sono solamente tre i paesi dell’UE che possono vantare il 2% di auto a batteria: Danimarca, Olanda e Svezia. Per quanto ci riguarda, invece, siamo più che indietro, con percentuali che non vanno oltre lo 0.3%.
Gli ultimi numeri sull’elettrico
Come accennato, quindi, in Europa e in Italia c’è davvero tanta strada da percorrere prima che si possa parlare di predominanza dell’elettrico a livello automotive. Un esempio ci arriva da paesi extra UE, come la Norvegia, che dettano il passo con percentuali che, dato il momento storico, potremmo definire quasi avveniristiche: 16%. A livello di alimentazione, dunque, le auto più presenti in UE sono quelle con motore a benzina (quasi il 50%), seguite da quelle diesel (43%) e GPL (7%). Le ibride si attestano al 2,5%.
Il problema è che si è legati alle proprie autovetture, le quali hanno un’età media di circa 12 anni. Addirittura arrivano a 17 in Grecia e in Estonia, mentre è il Lussemburgo il paese in cui le macchine sono relativamente più giovani: 7 anni e mezzo circa. Del resto parliamo anche della nazione che ha la maggiore densità di veicoli privati in tutta l’Unione Europea, con quasi 700 macchine ogni 1000 abitanti. Il più basso rapporto, invece, veicoli/popolazione lo si ha in Romania, con poco meno di 400 ogni 1000 cittadini.
Altro grave problema è il prezzo delle macchine elettriche che, a causa dei rincari sulle materie prime per la loro costruzione, arrivano a costare molto più del previsto. Il tutto in assenza di veri e propri incentivi che possano mettere i cittadini nelle condizioni di acquistarne una. Da non sottovalutare anche il discorso ricariche delle auto elettriche, che con la crisi energetica hanno visto un aumento considerevole del prezzo necessario per fare un pieno.
La situazione in Italia
Se si stringe, poi, il campo alla sola Italia, i dati sono impietosi, specie se paragonati a quelli di altri Paesi a noi vicini. Basti guardare la Germania, che ha sfondato da poco il traguardo del milione di macchine elettriche in circolazione. Qui, invece, al momento circolano solamente poco meno di 129 mila veicoli a batteria, di cui appena più della metà è da considerarsi full electric. Ma a tal riguardo i problemi nel nostro Paese sono davvero tanti, a partire, come detto, dalla mancanza generalizzata di incentivi validi.
Nel 2023, infatti, questi ammonteranno ad un massimo di 5000 euro e consentiranno di acquistare solo veicoli compresi nella fascia di prezzo 35-43 mila euro. Per tale ragione sono sempre più gli italiani che, non disponendo della liquidità necessaria, stanno ricorrendo a soluzioni come il prestito per sostituire l’automobile con un modello green, in modo tale da ridurre il proprio impatto ambientale e dotarsi di una vettura nuova di zecca.
Altro problema, invece, è relativo alle infrastrutture. In Italia, infatti, non sono abbastanza diffuse le colonnine per la ricarica in numero sufficiente per consentire ai possessori di auto elettriche di poter ricaricare senza pensieri la batteria del proprio mezzo in qualunque parte dello Stivale. Ci sono zone totalmente scoperte. Infine, da noi non ci sono grandi marchi di produzione dell’elettrico made in Italy. Al momento solo FIAT si è prodigata nella produzione di veicoli full electric, come la 500 EV, mentre altre case automobilistiche del calibro di Ferrari, Alfa Romeo e Lancia sono ancora ferme al massimo all’ibrido. Un problema che dovrà essere affrontato e risolto se non si vuole restare troppo indietro rispetto ad altri paesi dell’UE, che stanno avanzando verso il futuro al doppio della nostra velocità.