Nuova stagione, nuove emozioni ma ancora tutti dietro super Max Verstappen e il suo fido secondo Sergio Perez. Con il Gp di Bahrain è iniziata la Formula1 2023 e a dettare legge è ancora la Red Bull che nella prima gara del Circus ha trovato anche una splendida e secca doppietta con, alle spalle sul terzo gradino del podio, la sorpresa Aston Martin dell’eterno Fernando Alonso. Inizia male la Ferrari, invece, con il quarto posto di Carlos Sainz e il ritiro a pochi giri dal termine di Charles Leclerc per un problema alla centralina quando, al 41° giro, si trovava al terzo posto. Si riparte dunque da dove si era lasciato nel 2022 con una Red Bull di “un’altra categoria” (sconfortante il commento del monegasco al termine della gara) e tutte le altre dietro ad inseguire e fare un campionato a parte. Quinta e settima le Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell, autori di una buona gara ma senza grandi spunti. Un esordio del Mondiale che quindi già offre importanti spunti di riflessione. Primo fra tutti l’attestazione che resta Red Bull il team leader del campionato e la scuderia da battere. Un’impressione che resta certa per gli esperti, già a fondo con le analisi per le quote specifiche per le scommesse sui GP di Formula 1, ma anche per appassionati e tifosi che sperano comunque in una stagione coinvolgente e ricca di emozioni.
Max Verstappen: l’uomo da battere
Anche nel 2023 sarà allora Verstappen il pilota che tutti vorranno battere. D’altronde il dominio dell’intero weekend di gara non mente: prove libere quasi perfette, pole position e prima vittoria del campionato con 11 secondi di distacco sul suo compagno di squadra, 38 sul terzo Alonso e ben 48 sulla Ferrari di Carlos Sainz Junior, quarto. Nei commenti post gara l’olandese ha rilevato che la sua scuderia ha “fatto esattamente l’inizio che volevamo e di cui avevamo bisogno, siamo stati perfetti”. Per lui si tratta della sua 36^ vittoria in carriera, abbellita da una strategia perfetta e da una macchina che non ha mostrato neanche il minimo difetto, perfetta in tutte le fasi di gara e su tutto il percorso. Alla chiusura di questo primo weekend di corsa c’è una certezza che sovrasta il Circus: la Red Bull corre veloce, è solida e affidabile e nessun altro team le riesce a stare dietro.
La Ferrari: delusioni e speranze
L’altra faccia della medaglia della gara del Bahrain è la grande delusione della scuderia di Maranello. Del gap con la Red Bull si era consci. Idem dicasi per alcuni problemi nella gestione delle gomme. Ma nessuno si aspettava questo enorme passo indietro già all’esordio del Mondiale: difficoltà nella velocità in gara, usura gomme peggiore del previsto e soprattutto un problema, ancora una volta dopo l’anno scorso, di affidabilità della macchina. Tutto è andato storto, certamente. E anche Sainz che si fa “sverniciare” da Alonso non è un segnale positivo del Cavallino Rampante. Ma la stagione è lunghissima e tutto può accadere. Risposte vere si avranno solo durante le prossime gare. Dal canto suo la Ferrari deve ancora lavorare, e tanto. In officina i meccanici e gli ingegneri devono capire cosa è successo alla centralina elettronica e perché il motore ha perso potenza all’improvviso. E se proprio si vuole andare a cercare un mezzo sorriso, questo lo si ritrova nella forza dei suoi piloti. Non c’è dubbio che in Bahrain sia Leclerc sia Sainz hanno fatto una corsa perfetta, al netto del mezzo che avevano tra le mani. Leclerc ha fatto un’ottima qualifica e alla partenza ha freddato Perez. E anche Sainz si è piazzato al quarto posto e ha cercato di stare al passo della Red Bull di Perez, cosa che gli è riuscita fino a che le gomme lo hanno accompagnato.
Aston Martin: la grande sorpresa
Chi festeggia più di tutti è però Fernando Alonso che a 41 anni e sei mesi riesce a conquistare il suo 99° podio in carriera. Un risultato che gli ha permesso di essere eletto MVP della gara con un ritorno nella top 3 ventiquattro gare e 469 giorni dopo l’ultima volta, in Qatar nel 2021. Il talento del campione spagnolo non è mai stato messo in discussione ma ciò che gli è mancata in questi anni è stata una macchina che gli permettesse di gareggiare nelle sue possibilità. Con McLaren e Alpine, nelle ultime stagioni, ha davvero compiuto miracoli portando queste scuderie ad ottenere risultati che, probabilmente, con un altro pilota non avrebbero mai raggiunto. Ma con il cambio di casacca e una macchina che ha fatto passi da gigante rispetto alla versione precedente Alonso ha trovato una seconda giovinezza sportiva. Partito quinto ha marcato per tutto il tempo i ferraristi e, complice anche l’uscita di Leclerc, ha infilato Sainz andandosi a conquistare meritata gloria.