Quante volte si sente parlare di gaming e di videogiochi? Rispetto agli anni ’90 la concezione dei giochi digitali ed elettronici è totalmente cambiata e le software house hanno fiutato l’affare. Grazie all’implementazione di internet, infatti, i videogame sono diventati competitivi al punto da raggiungere livelli agonistici e dar vita alla dimensione degli Esports, prossimi all’inserimento nel programma delle Olimpiadi.
Insomma, il gaming è diventato un vero e proprio lavoro per molti, che magari fino a un decennio fa lo vedevano solo come un appassionante passatempo. I soli Esports generano milioni di ore di visualizzazioni all’anno per ogni singolo titolo. Si parla di un mercato da 150 miliardi di dollari, al quale contribuisce anche l’Italia. In generale, comunque, il settore dei videogiochi produce globalmente un fatturato sui 200 miliardi, di cui 2 provenienti proprio dallo Stivale.
Ne è passata di acqua sotto i ponti dalla grande sfida tra SEGA e Nintendo degli anni ’80 e ’90. Con l’avvento del nuovo millennio è stata la PlayStation 2 a rubarsi la scena, diventando peraltro la console più longeva della storia, tanto che ancora oggi c’è chi si diverte con alcuni dei principali titoli usciti sul vecchio gioiellino di casa SONY. E pensare che la prima PlayStation nacque da una costola del Super Nintendo, del quale sarebbe dovuta essere una periferica accessoria. L’accordo tra la Nintendo e la SONY, però, non andò a buon fine e così vide la luce la serie di console che ancora ai giorni nostri tiene banco dominando il mercato mondiale degli hardware videoludici.
I 4/5 delle vendite del settore, comunque, riguardano il comparto software, quindi i giochi veri e propri, mentre il resto è relativo alle console. La proliferazione degli smartphone, però, ha modificato la fruibilità del videogame, tanto che i cellulari stessi possono essere considerati al pari delle console, ormai. Non c’è bisogno di essere degli informatici provetti per capire che uno smartphone di oggi è molto più potente di un SEGA Meda Drive. Di conseguenza, sugli store digitali hanno trovato terreno fertile anche altre categorie di giochi virtuali come i diversi tipi di slot machine esistenti. In Italia il mercato videoludico è aumentato del 20% nell’ultimo biennio e anche l’utenza ha iniziato a sfornare numeri importanti.
Secondo le ricerche portate avanti dagli addetti ai lavori e da portali a tema, una buona fetta dei gamer è costituita da donne di età compresa fra i 15 e i 30 anni. L’età media si eleva però con gli uomini, che rimangono i primi amanti del videogioco: se un tempo erano solo i ragazzini a divertirsi col gamepad in mano, oggi i padri giocano volentieri con i figli anche dopo i 40 anni. I videogame sono diventati particolarmente aggreganti anche perché lo sviluppo tecnologico ha permesso di realizzare giochi in grado di coinvolgere decine di persone contemporaneamente. Persino un titolo poco complesso come “Among Us” può sostenere fino a 15 giocatori attivi nello stesso momento. Insomma, il futuro dei videogiochi non vuole proprio smetterla di promettere miglioramenti e nel giro di qualche anno gli attuali dati sul fatturato saranno ampiamente superati.