FRANCOFORTE (AFP) – Il governo tedesco ha ammesso martedì (7 settembre) che il suo servizio di polizia federale ha utilizzato un controverso spyware israeliano noto come Pegasus, hanno riferito fonti parlamentari all’AFP, suscitando critiche immediate dai gruppi per i diritti umani.
La polizia federale tedesca BKA ha acquistato il software dal gruppo NSO israeliano alla fine del 2019, una commissione parlamentare a porte chiuse ascoltata da funzionari governativi.
L’ammissione, riferita ad AFP da fonti durante l’incontro, ha confermato i precedenti rapporti nei media tedeschi Zeit, Sueddeutsche, NDR e WDR.
Pegasus, che è in grado di accendere la fotocamera o il microfono di un telefono e raccogliere i suoi dati, è stato sottoposto a un esame globale dopo che a luglio è trapelato un elenco di circa 50.000 potenziali obiettivi di sorveglianza, tra cui giornalisti, attivisti e politici.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha cambiato telefono dopo che il suo numero è apparso su un elenco di potenziali bersagli.
Fonti parlamentari tedesche hanno affermato che il BKA, che rientra nel mandato del Ministero degli Interni, ha utilizzato il software Pegasus “in un piccolo numero di casi”.
Non è ancora chiaro se anche le agenzie di intelligence tedesche abbiano utilizzato il software.
Le rigide leggi sulla privacy della Germania consentono la raccolta di dati solo a condizioni molto specifiche, il che ha spinto il BKA ad acquistare una versione del software in cui alcune funzioni di spionaggio sono state disabilitate, ha sentito il comitato.
Non è noto quali garanzie, se del caso, fossero in atto per garantire che queste opzioni rimanessero inutilizzate.
Il legislatore verde Konstantin von Notz ha definito l’acquisizione di Pegasus “un incubo per lo stato di diritto” e ha chiesto “una spiegazione completa” dal governo del cancelliere Angela Merkel.
Amnesty International ha chiesto “regole urgenti sugli appalti pubblici che impongono alle agenzie statali di considerare anche i diritti umani delle aziende quando effettuano acquisti”.
“Vogliamo sapere se i giornalisti sono stati spiati a loro insaputa e se le loro fonti sono ancora sicure”, ha aggiunto Frank Ueberall, presidente della Federazione tedesca dei giornalisti (DJV).
L’elenco dei presunti bersagli di Pegasus include almeno 600 politici, 180 giornalisti, 85 attivisti per i diritti umani e 65 imprenditori.
La NSO ha insistito sul fatto che il suo software era destinato all’uso solo nella lotta al terrorismo e ad altri crimini.