LONDRA (AFP) – La Gran Bretagna ha detto lunedì (6 settembre) che estenderà un periodo di grazia nell’attuazione dei controlli sulle merci che viaggiano dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord in quanto contesta un accordo commerciale post-Brexit con l’Unione Europea.
Londra vuole rinegoziare l’accordo, noto come protocollo dell’Irlanda del Nord, entrato in vigore all’inizio di quest’anno. L’UE si oppone, affermando che la Gran Bretagna sapeva molto bene cosa aveva firmato.
L’accordo include carni refrigerate e la disputa è stata soprannominata la “guerra della salsiccia”.
Il ministro per la Brexit David Frost ha affermato che il governo “continuerà ad applicare il protocollo sulle sue basi attuali. Ciò include i periodi di grazia e le servitù attualmente in vigore”.
A luglio, Londra ha annunciato un rinvio al 1° ottobre sui controlli doganali sulle merci in arrivo in Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna continentale.
La Commissione europea ha risposto con una dichiarazione in cui affermava che il Regno Unito è legalmente tenuto ad adempiere ai propri obblighi, ma che l’UE “non sta entrando nella fase successiva del processo di infrazione avviato nel marzo 2021 e non sta aprendo nuove infrazioni per il momento” .
La Commissione ha dichiarato che “continua a impegnarsi in modo costruttivo con il Regno Unito nell’interesse di tutte le comunità dell’Irlanda del Nord”.
Frost ha affermato che i negoziati tecnici con l’UE continueranno a “determinare se è possibile stabilire un processo costruttivo” per discutere e risolvere i problemi che il Regno Unito ha con l’accordo.
Il protocollo dell’Irlanda del Nord è entrato in vigore il 1° gennaio, quando è terminato il periodo di transizione della Brexit ed è entrato in vigore il voto britannico del 2016 per la secessione dall’UE.
È stato progettato per prevenire l’emergere di un confine rigido tra il nord e l’Irlanda membro dell’UE – un punto di svolta frequente in decenni di violenza – trapiantando i controlli doganali nei porti dell’Irlanda del Nord che ricevono merci dalla Gran Bretagna continentale.
Tuttavia, i leader sindacali – e quelli più fedeli a volte legati a gruppi paramilitari – si oppongono al protocollo.