La missione di Carlos Ghosn di fuggire dal Giappone sembra uscita da Hollywood, ma la storia non è ancora finita.
Ex CEO di Nissan e Renault raccontato del suo audace fuga dal Giappone per evitare azioni legali da parte delle autorità.
parlando con il BBC, Carlos Ghosn ha fornito un resoconto dettagliato di come, il giorno di Natale 2019, abbia indossato dei travestimenti sui mezzi pubblici per evitare sospetti, prima di nascondersi in un grande baule che è stato caricato su un jet privato diretto al suo paese d’origine, il Libano, una giurisdizione che non ha un trattato di estradizione con il Giappone.
Le autorità giapponesi lo hanno accusato di aver abusato di fondi aziendali e di aver nascosto il suo pagamento, con Ghosn che rischia una multa di ¥ 150 milioni (AU $ 1,8 milioni) e fino a 15 anni di carcere se ritenuto colpevole.
“Ora sono in Libano e non sarò più tenuto in ostaggio da un sistema giudiziario giapponese truccato in cui si presume la colpa, la discriminazione è dilagante e i diritti umani fondamentali sono negati, in flagrante disprezzo degli obblighi legali del Giappone ai sensi del diritto internazionale e dei trattati a cui è vincolato da difendere”, ha detto Ghosn al suo arrivo a Beirut, in Libano.
“Non sono scappato dalla giustizia, sono sfuggito all’ingiustizia e alla persecuzione politica”.
Nell’intervista, Ghosn ha parlato dei suoi sforzi per fuggire dal Giappone, oltre a esprimere rammarico per coloro che sono stati catturati all’indomani della missione.
Un padre e un figlio della squadra di sicurezza privata sono stati arrestati negli Stati Uniti per aver aiutato Ghosn nella sua fuga e si sono dichiarati colpevoli delle accuse dopo essere stati estradati in Giappone.
Il verdetto e la sentenza sono attesi il 19 luglio 2021, con i due uomini che rischiano più di due anni di carcere.
Recentemente è stato messo in vendita un nuovo libro che descrive in dettaglio la saga. Intitolato Rotta di collisione: Carlos Ghosn e le guerre culturali che hanno rivoluzionato un impero automobilistico, il rapporto è stato scritto dai giornalisti automobilistici Hans Greimel e William Sposato e pubblicato da Harvard Business Review Press.