Il settore del gaming oggi è vastissimo e in continua evoluzione. Si è passati da un intrattenimento destinato a pochi appassionati a un’industria da miliardi di dollari, con diversi rami e specializzazioni. Il gaming non è più solo console e PC, ma comprende anche mobile gaming, cloud gaming, eSports, realtà virtuale e aumentata e via dicendo.
Tutte queste diverse modalità di gioco includono titoli più disparati. Nonostante il sempre maggiore livello di profondità nella realizzazione delle trame di gioco e il crescente perfezionismo nella creazione delle mappe al loro interno, non perdono terreno quelli che sono definiti come i giochi sempreverdi. Con questa denominazione il riferimento va al settore di quei giochi che, pur essendo ormai datati, non perdono di centralità all’interno del mondo legato al gaming, che appare molto più vasto del solo gioco su console. Nello specifico, all’interno di questa definizione si possono ritrovare i giochi da tavolo considerati più classici come il Monopoly o il gioco dell’oca, ma anche dama e scacchi. Non va dimenticato, inoltre, tutto il comparto che riguarda i giochi di carte: anche le nuove generazioni, infatti, sanno come si gioca a scala 40 e conoscono le regole di poker, briscola o blackjack, tutti giochi che, pur essendo datati, conservano il loro fascino e vengono trasmessi di generazione in generazione.
Va però detto che negli ultimi anni il mondo dei videogiochi ha subito un’evoluzione straordinaria, trasformandosi da semplice passatempo a strumento che, oltre ad avere un peso cruciale in chiave economica e culturale, scopre un grande potenziale educativo. L’idea che il gaming possa essere solo un’attività ludica sta lasciando spazio a una visione più ampia, in cui il videogioco diventa uno strumento di apprendimento e formazione, capace di migliorare le competenze cognitive, sociali e persino professionali di chi vi si approccia.
Secondo le ultime ricerche, il mercato globale dei videogiochi ha superato i 200 miliardi di dollari, con milioni di giocatori di ogni età sparsi in tutto il mondo. Le piattaforme di streaming come Twitch e YouTube Gaming hanno dato ulteriore visibilità al settore, mentre gli eSports hanno trasformato i videogiochi competitivi in un vero e proprio sport professionistico. In questo contesto, il gaming educativo si sta ritagliando un ruolo sempre più importante, trovando applicazioni non solo nell’ambito scolastico, ma anche in quello aziendale e professionale.
Esiste una vera e propria categoria pensata per questo tipo di giochi: si parla infatti di edu-game, o gioco educativo, un genere in forte espansione che sfrutta le dinamiche tipiche dei videogiochi per trasmettere conoscenze e abilità. Diversi studi dimostrano come i videogiochi possano stimolare il problem solving, la capacità di prendere decisioni rapide e l’adattabilità a contesti mutevoli. Alcuni esempi possono essere Minecraft: Education Edition, utilizzato in molte scuole per insegnare materie come matematica e scienze, o Duolingo, che rende l’apprendimento delle lingue più coinvolgente.
Non si tratta però solo di giochi appositamente progettati per l’educazione: anche videogiochi commerciali, come Age of Empires o Civilization, possono sviluppare conoscenze storiche e strategiche, mentre titoli di simulazione come Kerbal Space Program offrono nozioni di fisica e ingegneria in modo pratico e divertente.
Uno degli aspetti più interessanti dei videogiochi educativi è la loro capacità di rendere l’apprendimento coinvolgente e interattivo. A differenza dei metodi tradizionali, spesso basati su teoria e ripetizione, i videogiochi permettono di imparare attraverso l’esperienza diretta. Questa caratteristica è particolarmente utile per sviluppare soft skills come la collaborazione, la comunicazione e la gestione del tempo, abilità sempre più richieste nel mondo del lavoro.
Anche il settore della formazione aziendale sta sfruttando il gaming per migliorare le competenze dei dipendenti. Molte aziende utilizzano la gamification, vale a dire l’applicazione di elementi tipici dei videogiochi a contesti non ludici, per rendere i corsi di formazione più stimolanti ed efficaci. Simulazioni interattive, sfide e sistemi di ricompense aumentano il coinvolgimento e la motivazione dei partecipanti, migliorando i risultati dell’apprendimento.