Gli archeologi hanno scoperto una strada di 7000 anni sepolta in profondità nel Mar Mediterraneo, nascosta da depositi di fango.
Secondo i rapporti, il percorso collegava probabilmente l’isola croata al largo di Korcula con la città preistorica sommersa della cultura di Hvar. Esperti dell’Università di Zara, in Croazia, hanno riferito che la datazione al radiocarbonio del legno conservato indicava che l’insediamento risaliva probabilmente al 4.900 a.C. circa e che le persone utilizzavano questi percorsi per viaggiare da ben 7.000 anni.
La civiltà di Hvar, che si suppone fossero pastori e agricoltori esperti e risiedessero in piccoli villaggi remoti lungo la costa e sulle isole adiacenti, si stabilì nell’area nel periodo neolitico intorno al 5000 a.C. L’insediamento neolitico comprendeva anche la strada. Secondo quanto riferito, uno dei siti culturali meglio conservati della zona è Soline, che ha fornito importanti dettagli sulle strutture sociali e le routine di questi primi insediamenti agricoli.
Sebbene la scoperta sia stata fatta in fondo al mare, l’indagine è stata condotta vicino alla baia di Gradina, a Vela Luka, sull’isola di Korcula. Inoltre, sono stati scoperti manufatti neolitici come lame di selce, frammenti di macine e asce di pietra.
Ciò che colpisce del sito di Soline è il suo vasto sistema di campi terrazzati, utilizzati per l’agricoltura oltre che per le costruzioni in cemento. I rapporti suggeriscono che i campi sono stati attentamente pianificati per sfruttare il terreno roccioso e montuoso dell’isola, rinforzato da muri di pietra e sistemi di irrigazione, aumentando così la produzione del terreno.