Il Vietnam ha in programma di riaprire le destinazioni turistiche più popolari a partire da dicembre per i visitatori vaccinati provenienti da paesi a basso rischio di COVID-19. Lo ha affermato di recente il governo del Vietnam, in vista della piena ripresa dei viaggi, prevista per giugno del prossimo anno.
Secondo i rapporti, il Vietnam ha imposto severi controlli alle frontiere quando la pandemia di COVID ha colpito il paese, nel tentativo di prevenire un’ulteriore diffusione del virus. Sebbene la mossa abbia visto un certo successo iniziale, ha colpito il suo settore turistico in crescita, che in genere rappresenta circa il 10% del prodotto interno lordo.
I rapporti indicano che gli arrivi stranieri sono scesi a 3,8 milioni l’anno scorso, dai 18 milioni del 2019, quando le entrate del turismo hanno generato circa 31 miliardi di dollari, pari al 12% del PIL. Attualmente, il paese sta facendo ogni sforzo per accelerare le vaccinazioni COVID-19, tuttavia, finora, solo il 13% dei suoi 98 milioni di persone è stato vaccinato, che è uno dei tassi più bassi in Asia.
In precedenza, il Vietnam ha annunciato che avrebbe riaperto l’isola turistica di Phu Quoc a partire da novembre per i viaggiatori vaccinati. Ora, a partire da dicembre, consentirà ai turisti provenienti da paesi approvati di visitare i siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, Hoi An e Halong Bay, la destinazione balneare di Nha Trang e la città dell’altopiano di Dalat. Il governo del Vietnam ha aggiunto: “Siamo aperti solo quando è veramente sicuro. Stiamo andando avanti passo dopo passo, con cautela ma con flessibilità per adattarci alle reali situazioni di pandemia”.
La mossa segue passi simili intrapresi dalla vicina Thailandia, che dal prossimo mese amplierà le sedi nel suo schema pilota per consentire ai visitatori vaccinati.