Il vino è una bevanda antica e apprezzata in tutto il mondo, ma anche un prodotto complesso e delicato, che richiede cura e attenzione in tutte le fasi della sua produzione e conservazione. Per questo motivo, le etichette dei vini sono molto importanti: esse raccontano la storia di ogni bottiglia, ne evidenziano le caratteristiche distintive e ne guidano il consumo responsabile. Tuttavia, le etichette dei vini non sono sempre state così dettagliate e informative come oggi.
Nel corso degli anni, le normative che regolano le informazioni da riportare sulle etichette sono cambiate, per adeguarsi alle esigenze del mercato e della tutela dei consumatori. In questo articolo vedremo come si è evoluta l’etichettatura dei vini nel tempo, quali sono le informazioni obbligatorie e facoltative da inserire sulle etichette e quali sono i vantaggi di una maggiore trasparenza e chiarezza per i produttori e i consumatori di vino.
Ringraziamo Quvéer per le informazioni che ci ha fornito in fase di stesura della guida e per il sostegno offerto alle aziende vitivinicole nel processo di adeguamento alle nuove normative.
La storia dell’etichettatura dei vini
L’etichettatura dei vini ha una storia molto antica e affascinante, che risale agli antichi Egizi, i primi a ideare una forma di identificazione delle anfore contenenti vino, incidendovi a mano informazioni relative al contenuto, all’anno di produzione, alla provenienza e al nome del produttore.
Anche i Greci e i Romani usavano incisioni simili sulle anfore e sulle botti di legno, che furono i contenitori principali del vino fino al Seicento, quando in Inghilterra si iniziarono a usare le bottiglie di vetro chiuse con tappi di sughero. Fu in questo periodo che nacque la prima etichetta di carta, scritta dal monaco benedettino Dom Pierre Pérignon, considerato il padre dello Champagne. Il monaco legò al collo delle bottiglie una pergamena con le informazioni sul vino, per non confondere le annate e le vigne di origine.
Con l’invenzione della litografia nel 1796, si poterono stampare più copie della stessa etichetta, disegnando una bozza su pietra e facendoci passare sopra un rullo inchiostrato. La prima etichetta illustrata fu quella di Henri-Marc De Venoge, proprietario della Maison De Venoge, che nel 1840 propose le sue bottiglie di Champagne con etichette simili a quelle odierne. Con l’avvento delle industrie e la produzione massiccia di bottiglie, l’etichettatura divenne indispensabile e sempre più dettagliata e informativa.
Le prime etichette erano generiche e riportavano solo il nome del vino o del produttore, poi si aggiunsero altre indicazioni come la provenienza geografica, il grado alcolico, il tipo di vitigno, la tipologia di vinificazione e altre menzioni tradizionali o complementari.
Cambiamenti e Regole nel Mondo del Vino
A partire dall’8 dicembre 2023, il settore vitivinicolo subirà un cambiamento radicale riguardo alle informazioni sulle etichette di vini, di spumanti e di vini aromatizzati. Il Regolamento (UE) 2021/2117 del 2 dicembre 2021, noto come PAC 2023-2027, stabilisce l’obbligo di indicare la lista degli ingredienti e i valori nutrizionali sulle etichette, affiancandosi all’etichetta ambientale introdotta il 1° gennaio 2023 dal Decreto Rifiuti 2020 (d. lgs. n.116 del 3 settembre 2020). Queste misure, finalizzate a migliorare la trasparenza per i consumatori, rappresentano una sfida importante per le aziende vitivinicole, che devono adeguare i loro processi produttivi ed etichettatura in conformità alla nuova normativa europea.
Etichette Digitali e QR Code: soluzioni avanzate
L’interesse sempre maggiore verso la trasparenza e la sicurezza alimentare spinge numerosi produttori di vino a ricercare soluzioni avanzate e tecnologicamente all’avanguardia per soddisfare le richieste delle normative attuali.
Il QR code (Quick Response Code) è un codice bidimensionale a matrice che può essere facilmente letto attraverso uno smartphone o un dispositivo lettore apposito. I produttori di vino possono utilizzare il QR code per fornire ai consumatori un accesso immediato a un’etichetta digitale, ricca di informazioni dettagliate relative all’origine, al metodo produttivo e agli ingredienti del vino.
L’etichetta digitale, flessibile e versatile, può contenere una vasta gamma di informazioni, tra cui le peculiarità organolettiche del vino, le certificazioni di qualità, i dati nutrizionali e molti altri dettagli rilevanti. Un ulteriore vantaggio offerto dalle etichette digitali è la possibilità di aggiornare le informazioni in tempo reale, assicurando così che i dati presentati siano sempre accurati e aggiornati.
L’adozione del QR code nelle etichette di vino consente ai produttori di rispondere alle crescenti esigenze informative dei consumatori, sempre più consapevoli e attenti alla qualità e alla provenienza dei prodotti che acquistano. Allo stesso tempo, l’etichetta digitale contribuisce a migliorare la visibilità del brand, a valorizzare il patrimonio culturale e territoriale legato alla produzione vinicola, e a promuovere una maggiore sostenibilità ambientale attraverso la riduzione del materiale cartaceo utilizzato per le etichette tradizionali.