La città di Manchester, da sempre culla del calcio inglese e simbolo di passione sportiva, si ritrova a vivere un 2024-2025 segnato da un susseguirsi di delusioni e speranze infrante. Le due grandi protagoniste, il Manchester United e il Manchester City, affrontano la stagione più oscura degli ultimi anni, e l’eco della loro crisi risuona come un cupo presagio tra i vicoli e gli stadi di questa metropoli da sempre assetata di vittorie.
Manchester United: un declino inaspettato
Il Manchester United, portabandiera di un glorioso passato, sta sprofondando in una stagione che sembra non dare tregua. L’avvio disastroso, con appena tre vittorie nelle prime nove partite, ha spinto la dirigenza a un gesto drastico: il 28 ottobre 2024, l’allenatore Erik ten Hag è stato esonerato, sostituito dal promettente Ruben Amorim, ex tecnico dello Sporting CP. Nonostante qualche bagliore di speranza, come l’esile 1-0 contro il Fulham firmato da Lisandro Martínez, i Red Devils faticano ancora a ritrovare compattezza e coraggio. Oggi vagano al 13º posto in classifica, logorati da una differenza reti negativa e lontani anni luce da qualunque ambizione europea.
A rendere l’atmosfera ancora più tesa è il malcontento dei tifosi verso il co-proprietario Sir Jim Ratcliffe, accusato di aver aumentato i prezzi dei biglietti e di aver preso decisioni impopolari. Durante la stessa sfida contro il Fulham, i cori di protesta rivolti a Ratcliffe hanno scosso gli spalti, evidenziando quanto profondo sia il dissenso che aleggia attorno a Old Trafford.
Manchester City: una caduta sorprendente
Neppure il Manchester City, abituato a dominare la Premier League, è stato risparmiato da questa tormenta. Dopo un inizio incoraggiante, una serie di sconfitte inattese ha trascinato la squadra in un vortice di dubbi e paura. Tra i rovesci più pesanti spicca lo 0-4 subito in casa contro il Tottenham Hotspur, un tracollo che segna l’era Guardiola con un’onta mai vista prima.
L’assenza di Rodri, pilastro del centrocampo, ha messo a nudo una fragilità inaspettata. Per frenare questa emorragia di risultati, il club ha tentato il tutto per tutto nel mercato di gennaio, investendo 160 milioni di dollari per acquistare Omar Marmoush, Abdukodir Khusanov e Vitor Reis. Nonostante gli sforzi, l’incantesimo della vittoria non si è ancora riacceso: il City galleggia in un mesto 7º posto, lontano dalle altezze che aveva imparato a considerare un diritto acquisito.
Un’ombra sul calcio di Manchester
La crisi simultanea delle due corazzate della città getta un’ombra cupa sull’intero panorama calcistico di Manchester. Le cause di questo “disastro” sono molteplici: errori strategici a livello dirigenziale, infortuni chiave che hanno spezzato gli equilibri, stanchezza psicofisica e, forse, il peso di aspettative ormai insostenibili. Mentre i sostenitori di entrambe le sponde sperano in un’improvvisa rinascita, le dirigenze si trovano di fronte a decisioni che potrebbero segnare il destino dei due club per gli anni a venire.
La storia insegna che ogni crisi può trasformarsi nell’occasione per gettare le basi di una nuova era di trionfi. Resta da vedere se il Manchester United e il Manchester City sapranno risollevarsi da queste macerie e restituire a Manchester il posto che le spetta sul trono del calcio inglese e mondiale.
Fonti dei dati:
- Statistiche dettagliate sul Manchester United: pagina dedicata di Sbancobet
- Profondo rosso, spese folli e zero risultati: alle radici della crisi del Manchester United: articolo della Repubblica.it