Le belle città italiane stanno affrontando un dilemma con nuovi casi di coronavirus. I piccoli comuni della provincia altoatesina hanno annunciato il blocco parziale per limitare ulteriormente la diffusione del virus. Questa è davvero una delle parti meno vaccinate del paese, con il turismo invernale alle porte.
Le città altoatesine hanno deciso di chiudere i propri bar e ristoranti alle 18 e imporre anche il coprifuoco notturno dalle 20 alle 5, mentre i passeggeri dei trasporti pubblici devono indossare le mascherine FFP2. Il governo di Roma, invece, ha discusso se le persone non vaccinate debbano essere escluse dalle attività in modo da limitare la diffusione del virus.
L’Alto Adige confina con l’Austria ed è una provincia di lingua tedesca nelle Dolomiti. La regione ha registrato un ritardo del 5-10 percento rispetto alla media nazionale nelle fasce di età più giovani. È famoso per il suo sito patrimonio dell’UNESCO dei Tres Picos de Lavaredo.
Le restrizioni dureranno almeno fino al 7 dicembre, e questo viene fatto per evitare un blocco totale. Il turismo invernale è un momento importante per il business dello sci e si sta facendo ogni sforzo per salvarlo.
L’Alto Adige sta vivendo una tendenza pericolosa, in cui ogni settimana vengono infettati più di 800 casi ogni 100.000 residenti. La città registra più di cinque nuovi casi al giorno e, in tutto, la regione ha un tasso di vaccinazione inferiore al 70% sopra i 12 anni.
L’Italia è stato uno dei paesi più colpiti in Europa lo scorso anno durante la prima ondata.